“Il capogabinetto? Ma come, in un ministero così grande c'è un solo gabinetto?”
TotòCOM’È FATTO UN WATER? QUALI SONO LE FASI DI PRODUZIONE DI UN WC IN CERAMICA? CON QUALI MATERIE PRIME VIENE FATTO, E COME FUNZIONA LO SCARICO? UN POST DEDICATO AL SANITARIO PIÙ IMPORTANTE DELLA STANZA DA BAGNO, NONCHÉ UNA DELLE INVENZIONI PIÙ IMPORTANTI DELLA STORIA DELL’UOMO.
IL TERMINE WATER DERIVA DALL’INGLESE WATER-CLOSET, DA CUI L’ABBREVIAZIONE WC.
Dal primo water della storia (o meglio dal suo antenato, rinvenuto intorno al 2000 a.C. sull’isola di Creta, all’epoca del regno di Minosse) ad oggi di cose ne sono cambiate. E il wc si è trasformato da puro sanitario funzionale e necessario a vero e proprio elemento d’arredo di design. Ma vi siete mai chiesti com’è fatto all’interno? O come viene prodotto?
COM’È FATTO UN WATER
Il water è il sanitario principale della stanza da bagno, senza il quale l’ambiente stesso non potrebbe essere definito tale. Esistono modelli semplici o soluzioni più tecnologiche come i washlet, i combinati wc-bidet multifunzione con erogazione d’acqua, asciugatura o perfino musica e diffusione di profumi.
È composto da una tazza in ceramica e (generalmente) da un copriwater con sedile e chiusura, oggi proposti quasi sempre con sistema soft-close (ossia rallentata). Viene collegato ai tubi di scarico tramite un sifone, che resta sempre pieno d’acqua per evitare la diffusione di cattivi odore nella stanza. Lo scarico può essere a parete (come nel caso dei sanitari sospesi) o a terra.
COME NASCE UN WATER: PROGETTAZIONE E PROTOTIPO
Tutto nasce da un prototipo in poliuretano, frutto di un’attenta progettazione in 3D, che viene testato e valutato come fosse un sanitario in ceramica. Dal prototipo viene creato un modello identico in gesso (anche se deformato e maggiorato in previsione dei cambiamenti che la ceramica subisce in cottura – ossia la riduzione di volume dovuta alla perdita d’acqua), che serve per realizzare il primo stampo (sempre in gesso), all’interno del quale verrà fatta colare la barbottina (l’impasto liquido).
IL COLAGGIO DELLA BARBOTTINA
All’interno dello stampo la barbottina (argilla liquida) inizia a solidificare per effetto della perdita d’acqua (assorbita dallo stampo) e assume la sua forma nel giro di 40-45 minuti, pur restando molle e umido.
ESSICCAZIONE
La fase successiva prevede 24 ore di assicazione ad atmosfera controllata e 24 ore circa di permanenza in un essiccatoio. La gradualità di questo processo è fondamentale per evitare crepe dovute ad un’asciugatura troppo brusca.
RIFINITURA MANUALE E DETTAGLIATA
Solo dopo l’essiccazione i sanitari vengono controllati e rifiniti a mano da lavoratori esperti. Eliminare le bavature che restano tra le giunture degli stampi è importantissimo per la qualità finale del prodotto.
Operatori esperti e appassionati eseguono queste finiture a mano, minuziosamente, finché la superficie non risulta perfettamente liscia.
LA SMALTATURA
la smaltatura interna viene eseguita manualmente, quella esterna sia manualmente che grazie all’aiuto di robot, programmati in modo intelligente con bracci che imitano i movimenti umani.
LA COTTURA IN FORNO
La cottura dei sanitari avviene in un forno a tunnel lungo 60-70 metri e dura circa 24 ore, durante le quali ogni pezzo raggiunge gradualmente la temperatura massima – raggiunta la quale lo smalto vetrifica e cristallizza – per poi scendere nuovamente (quando il sanitario esce è ancora a 60-80°).
Una volta cotto, il sanitario viene scaricato e trasferito al reparto scelta, che procederà con i controlli di eventuali difetti e i test qualitativi descritti.
MA COME CAPIRE LA QUALITÀ DI UN WC? E IN BASE A COSA SCEGLIERE I SANITARI?
Ogni azienda segue il proprio iter produttivo, a seconda della tecnologia impiegata e degli investimenti fatti negli anni. In ogni caso, prima di scegliere wc e bidet sarebbe bene informarsi su quali aspetti influiscono sulla qualità finale del prodotto.